DI: CARLO CHIARIGLIONE

 

Il Re è nudo

Tre elementi psicologici stanno caratterizzando e condizionando negli ultimi anni i cittadini e quindi il Paese, l’ineluttabilità, l’apatia e l’assuefazione.

L’ineluttabilità è la passiva rassegnazione umana ad una inesorabile sorte imposta da ipotizzate forze superiori.

Siamo ormai convinti che tutto quello che ci accade sia inevitabile e non modificabile.

L’apatia è l’incapacità a partecipare o di interessarsi, tanto sul piano affettivo quanto sul piano intellettivo, ai vari aspetti della vita che abbiamo quotidianamente intorno a noi.

Non riusciamo più ad avere una spinta fisica e mentale per interagire con chi ci affianca e con ciò che ci circonda.

L’assuefazione è l’adattamento che gradualmente sopraggiunge rispetto alle particolari condizioni presenti in un dato ambiente.

Ciò che prima combattevamo, ripudiavamo e ci indignava, adesso, a causa della costante presenza di tale realtà, ci risulta normale, quindi accettato.

Questi sono i principali responsabili dei problemi che stiamo vivendo.

Questo però vuol dire che il problema siamo noi.

Noi siamo il problema, perché attraverso i nostri comportamenti accondiscendenti e remissivi, permettiamo a poche persone di rovinarci la vita.

Permettiamo a pochi di imporci una vita convenzionale e banale, che ci costringe a continui sacrifici e privazioni, ovvero ad una vita stressata ed infelice.

Ma in un mare di assuefazione da conformismo e banalità, l’apatia e la rassegnazione non sono una soluzione.

Bisognerebbe avere il coraggio di uscire dalla scia e mettersi a correre contro corrente.

Bisogna avere quella tenacia, quella lungimiranza e quel coraggio libero ed indipendente tenuto da grandi persone che hanno lasciato il segno nella storia e che ancora ricordiamo, come Cristoforo Colombo, Martin Luter King, Gandhi, Mandela, Gorbačëv o semplicemente il calciatore Lionel Messi, verso il quale all’inizio nessuno riponeva speranze o progetti di vittoria.

Queste e tantissime altre persone che la storia ci ha regalato, erano state tacciate come pazzi, come sognatori, come irrazionali, persone senza argomenti e potenzialità, quindi impossibilitati a raggiungere qualsiasi obiettivo.

La storia la conosciamo.

Ora, di fronte a quanto appena affermato, per vincere e per cambiare questa realtà bisogna creare una vera, netta ed evidente rottura con la mentalità che ci ha mossi fino a questo stato delle cose.

Dobbiamo ritrovare quella mentalità anticonformista, ardita e progressista che ha permesso sempre alle persone migliori di raggiungere e conquistare tutte le mete prefissate, senza vendersi e senza aver dovuto accettare compromessi.

Questo loro ardimento, questa loro forte volontà di cambiare e di fare qualcosa per il prossimo, questo rispetto per loro stessi, li ha preservati nella dignità, quindi nella storia.

Oggi tutti i politici sono impegnati a decantare le proprie doti morali e di leader, al solo fine di riuscire a convincerci che sono loro gli unici che possono riformare questo Paese.

Ci vogliono convincere che al Paese serve la stessa classe politica e la stessa mentalità che hanno governato negli ultimi quarant’anni.

E a tal proposito recitano soluzioni, garantiscono azioni future, indicano miraggi e tirano fuori al momento giusto gli assi dalla manica per poi disconoscerli quando qualcuno dimostra semplicemente il contrario.

Ma, sia ben chiaro, tutto al solo fine di risolvere i problemi dei cittadini.

Puro e vuoto marketing, caratterizzato solo da arrivismo e demagogia.

Infatti, i risultati purtroppo li conosciamo fin troppo bene.

Nessuno di quelli che riempiono le tribune politiche ha preso in considerazione che per far sì che un progetto vada in porto, che una missione venga assolta, è vitale che tutti gli attori siano totalmente e costantemente coinvolti, che tutti siano realmente convinti che la strada che si sta per percorre sia quella giusta, e che l’azione e la scelta che si è decisi di perpetrare, difendere ed appoggiare sia quella più giusta per tutti e non solo per i propri sostenitori o peggio ancora per loro stessi.

I vari politici sono dediti a pensare che per soddisfare il fabbisogno, le voglie e le aspettative dei cittadini, basti attaccare e insultare i politici degli altri schieramenti, e ancor meglio i sostenitori di questi e, quando questo non sia sufficiente, allora si deve iniziare a promettere e a dare mancette di vario genere.

Nessuno dice mai in maniera trasparente e leale perché una scelta, una soluzione, sia migliore delle altre, mettendo in comparazione le varie opzioni, ovvero lasciandoci comprendere il loro vero pensiero.

Si utilizza sempre la becera demagogia per accaparrarsi il voto di una o un’altra fascia di cittadini, facendo leva sulle paure e sulle necessità, per poi abbandonare tutto e tutti una volta eletti, ritornando sui propri passi e disconoscendo quanto in precedenza affermato o promesso.

A peggiorare lo scenario poi, entra in gioco il bipolarismo di cui soffrono moltissimi politici.

Ci sono quei politici che promuovono riforme Costituzionale ambigue e fosche garantendo e giurando che queste siano state ideate in favore del popolo ma, stranamente, lo fanno in collaborazione con chi nel passato non troppo remoto ha imbrogliato, tradito e derubato lo stesso popolo.

Matteo Renzi, Loris Verdini, Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini potrebbero aiutarci a comprendere, attraverso la loro professionalità.

Ci sono altri politici che giurano in ogni luogo e momento di lasciare la politica in caso di risposta negativa alla loro linea politica da parte dei cittadini, per poi non mantenere tale promessa negando pure di averla mai data e diventando addirittura Sottosegretario di Stato, Ministro dell’Istruzione o ripuntando a diventare Presidente del Consiglio.

Maria Elena Boschi, Valeria Fedeli e Matteo Renzi valgono quanto la loro parola.

Abbiamo politici che dichiarano che per fare il carabiniere o il militare per un anno bisogna superare concorsi e visite mediche e psicologiche per poi dirci che per fare il Ministro dell’Istruzione non serve nemmeno avere il diploma di maturità.

Paolo Gentiloni e Valeria Fedeli sono dei rettori universitari in questo.

Senza dimenticare, anzi decantare, quei politici che promettono di non volersi mai alleare con il partito di Tizio e con quello di Caio perché contrari ai loro valori e ai loro ideali, in quanto in uno ci sono i comunisti che mangiano i bambini e nell’altro ci sono corruttori, pregiudicati e puttanieri incalliti che mettono le amichette in politica, e subito dopo li vedi tutti uscire a braccetto con in bella mostra un bel patto del Nazareno o li senti decantare l’affinità che “Lega” i “Fratelli d’Italia”.

Ogni riferimento a Matteo Renzi, a Silvio Berlusconi, a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni è puramente casuale.

Infine, ci sono quelli che urlano onestà, trasparenza e lealtà, per poi vederli rinnegare le battaglie fatte negli ultimi anni o ancor più vigliaccamente, abbandonare i propri uomini e le proprie donne una volta che questi hanno un problema, disconoscendo anche di avergli mai dato appoggio e fiducia, arrivando anche a motivare tali loro ambigui comportamenti con supposti problemi di comprensione di email.

Anche qui ogni riferimento a Beppe Grillo, a Virginia Raggi, a Luigi Di Maio o Alessandro Di Battista detto “Dibba” è puramente casuale.

In questo momento storico, per raggiungere un risultato positivo un politico o un intero movimento politico non dovrebbero fare facile demagogia.

Dovrebbero puntare a smuovere le coscienze, le menti, di quell’enorme ed eterogeneo bacino di persone intelligenti e pronte a mettersi in gioco, ma spente perché insoddisfatte e stufe di essere raggirate e offese da promesse inevase e da speculazioni ideologiche.

Un buon politico dovrebbe puntare a essere una voce fuori dal coro, senza l’arroganza di pensare che la sua sia la migliore.

Solo una semplice e leale voce che rimanga tale a prescindere dagli eventi, siano essi potere, soldi e stress.

Le persone si conoscono realmente per come sono, solo quando le si mette sotto il massimo stress o si da loro il massimo potere.

Massimo stress e massimo potere fanno evincere chi realmente siamo, senza veli o finzioni.

Tutti siamo bravi e buoni quando non abbiamo nulla da perdere e nulla da guadagnare.

Partendo dal presupposto che un uomo o una donna, così anche la signora Boldrini è contenta, valgono quanto la loro parola, è tanto difficile guadagnarsi dignità e rispetto mantenendo una parola data?

Forse dovremmo iniziare a urlare che il Re è nudo.

DI: CARLO CHIARIGLIONE

 

Fonte della foto: http://www.giornaledellavita.com/category/notiziario/politica/

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