DI MICHELE TOSO E GIORGIA GUGLIELMINO

Riporto alcuni paragrafi del giornalista Franco Bechis scritti in calce al video intitolato “L’autodifesa choc di Virginia Raggi”.

Alle prime luci del giorno l’arresto del capo del personale del comune di Roma, Raffaele Marra, accusato di corruzione insieme a un costruttore romano, Sergio Scarpellini, che gli avrebbe pagato con assegni circolari una casa. Per qualche ora Virginia Raggi, che aveva imposto Marra anche a Beppe Grillo e a gran parte del M5s che le consigliava di lasciarlo perdere, è restata paralizzata non sapendo cosa fare. All’una ha convocato quella che lei ha chiamato “conferenza stampa”, ma che non ha consentito domande a nessuno. La Raggi ha letto una dichiarazione scritta che aveva buttato giù dopo molti colloqui.

Infatti quando la sindaca di Roma fa il suo discorso è chiaro, persino a gli occhi di chiunque, che si tratta di un qualcosa di preparato, studiato e recitato più e più volte allo scopo di provare meno emozioni possibili durante la lettura ufficiale e , magari, non far trapelare il reale stato d’animo.

Peccato però che l’inconscio si diverte a “dire la sua” sempre e comunque!

Al sec. 0:28 V.R. degluitisce vistosamente. Potrebbe trattarsi di tensione o addirittura di paura.

Al sec. 0:52 V.R. è seduta in punta alla sedia; pare proprio che da lì voglia andarsene quanto prima.

Al sec. 0:58 V.R. continua a sistemarsi i capelli. Altri segnali che potrebbero indicare nervosismo, tensione.

Quando la prima cittadina romana si alza per andarsene ruota in senso antiorario dando le spalle al pubblico e si dirige determinata verso l’uscita non lasciando adito a domande o repliche da parte dei giornalisti.

Invitando gli amici lettori a commentare lascio a ognuno di voi le considerazioni del caso.

Osservazioni Psicologiche:

Il problema è il seguente: chi dice la verità, chi non ha bisogno di sotto e fuggi, chi esercita il giusto e mette in gioco la parte di sé pulita, non ha bisogno di nascondersi dietro discorsi belli e pronti.

Chi crede nel suo lavoro, chi ama il suo lavoro o ancor meglio chi si fa in quattro per coerenza, pulizia e trasparenza non ha paura di mostrare la parte debole in cui si può incappare.

“I panni sporchi si lavano in famiglia”, avete sbagliato lavoro se credete ciò…

I panni sporchi sono sporchi sempre e comunque e noi cittadini italiani abbiamo il diritto di porvi quesiti e dubbi, ma soprattutto i nostri rappresentanti, perché volente o nolente questo sono, scelti da noi hanno il dovere di risponderci.

Il voltare le spalle ai microfoni non lasciando spazio a critiche, domande, annotazioni è sintomo di paura, vergogna, crisi personale per non essere all’altezza del sostegno della situazione vissuta; il punto tuttavia non è questo, siamo tutti umani ed è normale avere paura, ma tutto si affronta e ancor più il sindaco di Roma ha l’obbligo morale di affrontarla anche solo per rispetto dei suoi elettori.

Analizzando il comportamento della Raggi si potrebbe presupporre che è sopraffatta dalla paura di prendere una posizione, dall’insicurezza delle risposte da dover dare attraverso cui potrebbero essere svelate situazioni a lei sconvenienti; ma si ricordi sindaco Raggi che anche nel diritto amministrativo è presente il SILENZIO ASSENSO, e nel suo caso non è un buon bigliettino da visita, a meno che non voglia fare intendere che sta accettando passivamente i fatti accaduti.

Osserviamo inoltre come la Raggi si tocca i capelli potrebbe essere una chiara azione inconscia che include un meccanismo auto protettivo proveniente dalla paura nei confronti di ciò che è esterno a se stessa.

Siamo abituati a vedere la Raggi allegra, alla mano, quasi una “ragazzina” con una nuova fase dell’adolescenza, lei stessa ci ha abituato a balli in mezzo la folla, canti e attività animate, tutti elementi che ci suggeriscono un comportamento frivolo, il problema è che anche gli adolescenti fanno i conti con il dover essere adulti.

Come reagirà l’adolescente Virginia nel mondo del grandi ?

(Foto: Lapresse)