DI: DANIELE COSSU_________

 

I dibattiti sulla Riforma per la modifica della Costituzione a poco più di dieci giorni dal voto diventano sempre più caldi e intensi, e il Premier non si fa mancare l’occasione per promuovere il “Si”. Il senato verrà o no votato dai cittadini? Ascoltiamo bene il dibattito.

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Ospite ad “Otto e Mezzo” insieme a Travaglio il Presidente Del Consiglio sottolinea il fatto che il Senato, se passasse la riforma, sarebbe votato dai cittadini perché i Sindaci votati dagli stessi saranno poi rappresentati in Senato.

In poche parole la popolazione vota per avere un Sindaco che ogni tanto scomparirà dal Municipio per andare a fare il Senatore.

È necessario farsi tutta una serie di domande su questa soluzione inserita nella proposta referendaria.

Con la riforma istituzionale i vari sindaci, consiglieri dovranno spostarsi a Roma una volta al mese per discutere le nuove leggi in lavorazione nelle istituzioni italiane e in quelle della Comunità europea.

In tale incontro formato da persone che non si conoscono e non hanno alcuna coordinazione gestionale e di intenti, dovranno prima riuscire a coordinarsi tra loro, successivamente dovranno leggere, studiare, comprendere, modificare, quindi, avallare o modificare tali leggi.

Da premettere che ogni legge, parte delle quali scritti in inglese, consta di centinaia e centinaia di pagine piene di dati tecnici e legali  e che di tali leggi ogni mese se ne lavoreranno diverse.

In ultimo c’è da  riflettere sul fatto che ipotizzando la nascita di un governo non etico e non finalizzato alla reale tutela del Paese e del Popolo, bensì al raggiungimento di un potere oligarchico, questo nominerà come Senatori gli elementi nel proprio partito, più deboli, più corrotti, più accondiscendenti, al fine di garantirsi libertà decisionale.

Ora, a fronte di queste riflessioni,  quanto può essere sostenibile nel tempo questa situazioni? Quale risultato efficiente ed efficace  si potrà avere nel dare il ruolo di Senatori a persone con già una mole di lavoro eccezionale derivante da incarichi istituzionali già posseduti (sindaci, consiglieri,età)?

Questi sempre a fronte dei presupposti sopra citati, faranno realmente il bene del Paese?

Se dovessero essere eletti 100 Senatori sulla tipologia del Razzi, avremmo veramente la possibilità di vivere questo cambiamento tanto decantato?

Vogliamo proprio essere governati dai cloni di Razzi?

L’unico che sicuramente sarà contento è Crozza il quale avrà un incredibile mole di “divertenti” situazioni dove pescare i contenuti per i suoi spettacoli!

Il diritto al voto e all’elezione dei Senatori, come per quello dei capi di Governo, è un diritto al quale nessun popolo dovrebbe rinunciare, perché altrimenti saremmo davanti allo sgretolamento della Repubblica e della Democrazia che la sostiene, ma ovviamente, a compensazione del danno, anche ad una eccellente puntata di “Crozza nel paese delle meraviglie”.

 

Cossu Daniele

Categorie: Politica