Qualcuno gli disse:

-“Comandante, l’attesa mi uccide. Dobbiamo attaccare, dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo farlo ora.”

La risposta venne immediatamente, pacata ma senza dubbi:

– “Guerriero lustra la spada, esercita il braccio, stringi la tua donna, bacia i tuoi bambini e attendi.
Non avere fretta di procurar battaglie, avrai modo di esserne esausto”

– “Comandante che sia una giusta attesa però, e giammai un lungo oziare, affinché lo soldato non perda di vista e cognizione della causa”

-“Guerriero, il buon soldato non deve rimanere in tiro come l’arco che non scocca mai snervandosi.

Il guerriero deve sapere quando tendere e scoccare.

La smania e la bramosia di fare a volte accieca e toglie razionalità e cuore, non dobbiamo rischiare di perdere l’onore nella battaglia.”

-“E sia, ordunque, il maturo momento! Il tempo è giusto e la plebe acclama”

-“Riposiamoci e contempliamo il futuro, i nemici saranno tanti, forti e già pronti. Questo però per tutti noi sia non un freno o una inibizione, bensì uno stimolo e un vanto. La nostra forza sta nella loro inconsapevolezza di ciò che hanno arrogantemente creato”