Potendo avere la facoltà di parlare a un tuo piccolo e innocente figlio prima che questi venga al mondo, qual’è la prima domanda che gli rivolgeresti?

In questa Pillola D’insonnia ho provato ad immaginare come potrebbe svolgersi tale incontro e tale colloquio.

Un colloquio carico di emozioni, gioie e paure.

Buona lettura!

di Daniele Cossu

 

-Sono immerso in una miriade di sentimenti contrastanti!

Paura e gioia sono le principali emozioni che in questo momento sento, ma è la paura ad avere il sopravvento bloccandomi con facilità, attraverso una fredda rappresentazione di  attuali dubbi e future problematiche.

<< La tua paura è lecita e dovuta per ogni padre. La tua paura è quella di non riuscire ad essere un buon Padre. Infondo tu non l’hai avuto un padre, il pensiero di fallire in tale impegno è qualcosa che ti distruggerebbe dentro. Ti chiedi ogni giorno se mettere al mondo un figlio sia da coraggiosi o da incoscienti, specialmente di questi tempi. TI chiedi se tuo figlio soffrirà, se sarai in grado di di proteggerlo. Forse sei sulla strada giusta>>

-Ma se mio figlio conoscesse e fosse al corrente di come è il mondo, se potessi mostrargli e raccontargli, sceglierebbe di vivere? Deciderebbe di affrontare la vita così come tu l’hai creata?

<< Questo mondo non è come io l’ho creato!

Vuoi pensate di essere al di sopra di tutto. Quale essere superiore corromperebbe la società in cui  opera?  Quale animale distruggerebbe il pianeta in cui vive? Ma il mondo e le persone che lo vivono, e tu ne sei esempio, hanno ancora molto di buono da donare. La tua preoccupazione deriva da questa bontà e umanità ancora disponibili. Ti concederò la possibilità di parlare con tuo figlio. Avrai modo di mostrargli ciò che è questo mondo, ma dovrai essere sincero con lui.>>

-Tu mi darai la possibilità.. Ma lui non è nemmeno nato come potrò parlarci?

<<Parlerai con la sua anima. Parlagli pure, ti ascolta>>

Una luce abbagliante arriva dal nulla, il cuore batte all’impazzata,non si vede niente, accecato, il povero Padre si ripara dietro le sue stesse braccia, come se un colpo dovesse arrivargli dritto in viso, ad occhi chiusi attende che la luce si affievolisca.

Qualcosa si avvicina, e cautamente lo solleva, uno voce che sembrerebbe lontanissima dice: “Padre, apri gli occhi”

Il padre accoglie il consiglio e aperti gli occhi, l’uomo vede davanti a sé una luce. La sagoma è umana ma non ha dettagli in viso, s’intuiscono i capelli corti, ma nessuna presenza di occhi, naso o bocca, nulla di tutto ciò è presente, nessun lineamento. Ancora incredulo prende coraggio e inizia così la sua conversazione…

-Tu sei mio figlio?

<<Si, ma più precisamente sono quello che profondamente e intimamente speri possa essere tuo figlio.>>

-E come sarai?

<<Questo non posso rivelartelo. Tuo padre non lo sapeva, tua madre neanche. Il primo è andato via ma il secondo ha deciso di tenerti e amarti anche senza conoscerti .>>

-Se avessi saputo che mio padre se ne sarebbe andato io avrei scelto di non nascere, quella mancanza mi ha fatto soffrire, così tanto che adesso io..

<< Adesso tu hai paura, è per questo che sei qui giusto? Vuoi chiedermi se voglio nascere, se voglio venire al mondo.

La mia risposta è si, voglio nascere, voglio vivere e prenderti come esempio>>

-Come puoi dirlo se non mi conosci e non sai ciò che c’è fuori? Lascia che almeno ti spieghi, fa che l’opportunità che mi è stata concessa non venga sprecata. Poi accetterò ogni tua decisione, ma ti prego, ascoltami!

<<Va bene, ti ascolterò>>

– Mia madre, quando ero ragazzino mi diceva sempre che la vita era un bella avventura, e in effetti non aveva torto.

La nostra famiglia se pur povera era felice, o perlomeno è quello che mia madre mi faceva vedere, in realtà soffriva molto.

Una vita di sacrifici per un tozzo di pane, per poi avere cosa, dolore su dolore.

E’ così difficile sapere di non poter far nulla difronte ad un dolore, quale esso sia, figuriamoci se poi è un tuo caro a subirlo.

Il mondo oggi è una vasca di dolore, e purtroppo prima o poi ti ci devi accomodare dentro.

E’ la vita, non puoi essere immune in questo mondo dal dolore e dalla sofferenza, tutti sono destinati a provarla.

Gli uomini fanno soffrire i propri simili come nessun altro essere vivente al mondo.

Abbiamo ammazzato milioni di uomini, portato guerre, distrutto città, ucciso bambini solo per la bramosia di dominare il prossimo.

L’uomo sta perdendo la sua Umanità, non ha più pietà.

Non parliamo poi della fatidica libertà, non credere a chi dice di essere libero, la libertà è stata sempre un’utopia.

Ci hanno fatto credere di essere liberi, di poter scegliere, ma ciò che in realtà scegliamo è marginale, non è ciò che conta davvero.

Vedere un società perdersi così, mi fa porre delle domande alle quali non trovo risposta.

Che vita posso garantirti in un mondo così malconcio?

Figlio mio, se un giorno dovessi scegliere di essere contro corrente rispetto alle omologazioni mentali che ci affliggono, saresti schernito, umiliato e beffeggiato, e io non potrei sopportarlo.

In questo mondo non puoi essere te stesso, devi indossare delle maschere per andare avanti.

Esiste un detto << la speranza è l’ultima a morire>> ma io forse la sto perdendo.

Troppo dolore si vede ormai egli occhi della gente, i sorrisi di un tempo, di quando ero piccolo io, non ci sono più.

Negli occhi vedi lo stress di una vita frenetica, correre, correre, correre come i cavalli che hanno le bende agli occhi e possono vedere solo davanti, tutto per acquisire oggetti, ricchezza, potere.

In realtà figlio mio, coltivano sempre più la loro insoddisfazione che poi si traduce in quello che prima ti dicevo, violenza, guerre, stupri, intolleranze, solitudine.

Ti diranno che la vita è rappresentata solo dai soldi. In realtà figliolo, avere i soldi per vivere è un conto ma vivere per i soldi è un’altro.

Se solo la gente lo capisse, inizierebbe una rivoluzione sociale mai vista.

Le mie paure sono legittime, che incosciente sarei a portarti dall’altra parte con la presunzione che non soffrirai e che sarà tutto lieve come una piuma nella tua vita?

Non sarà così, qui sei protetto, qui non soffrirai.

Per non parlare figlio mio, delle malattie che l’uomo stesso provoca con il suo inquinamento, non è solidale nemmeno con la sua casa, e non parlo certo dell’immobile in cui detiene la residenza, ma la Terra.

Ipocriti e stolti urliamo di voler difendere i nostri figli e di garantirgli una vita serena, per poi spingerli ad una insostenibile e non etica competizione indirizzata esclusivamente al consumismo.

Quale futuro credi possa avere questo tipo di sistema, guarda già ora cosa sta succedendo.

La natura si ribella, ma l’Uomo rimane comunque sordo e cieco.

Si ostina a non vuoler vedere e ne sentire.

Inquina, distrugge, saccheggia la Terra da anni e anni convinto che sia tutto infinito, che tutto durerà in eterno, ma purtroppo le risorse stanno iniziando a scarseggiare e le conseguenze le lascio immaginare.

<< Ora basta Padre!

Pensi davvero che io non conosca il male? Mi dispiace dirtelo, ma scegliamo chi essere una volta venuti dall’altra parte. Scegliamo noi se essere buoni o cattivi, onesti o disonesti, se vivere sereni o se soffrire. Io sarò chi sceglierò di essere >>

-Tu hai scelto di soffrire in questo mondo?

<< Il Mondo siamo noi, il mondo è quello che scegliamo, quello che diciamo, come lo facciamo. Sono le scelte giuste o sbagliate a dar vita al mondo  che viviamo.

Quale maestria avrebbe l’uomo in confronto ad una farfalla se non conoscesse la sofferenza, il dolore e la difficoltà?

Come avresti potuto iniziare a camminare da piccolo se in quel momento non avessi avuto il coraggio di alzarti da cavalcioni e porre il primo passo?

Pensi che per un bambino quella non sia una difficoltà insormontabile?

Il coraggio nel far un passo indietro difronte a scelte sbagliate, che possono far soffrire altri, è quello che manca agli uomini, il coraggio di dire abbiamo sbagliato.

Io voglio vivere, devo venire dall’altra parte perchè, in ciò che mi è stato concesso, possa vivere per mantenere questa anima pura.

La coscienza sarà la mia amica e la mia strada.

Non puoi negarmi il diritto alla vita solo perchè il mondo non è il posto che vorresti per me.

Sono esistite vite prima di me che hanno cambiato il mondo lo con la loro vita, con l’esempio della loro esistenza.

Pensa se qualcuno gliele avesse negate.

Ogni qual volta qualcuno nega una vita, toglie una possibilità al mondo di poter cambiare.

Amami, prenditi cura di me, si il Padre che dentro sai di poter essere e abbi fiducia in te.

Questo mi donerà la gioia di poter vivere del tuo esempio.

Padre ritrova il tuo coraggio, la tua speranza.

Vi sono tanti adulti, ma c’è bisogno di Uomini, lascia che anch’io possa diventarlo>>

-Figlio mio aspetterò con gioia il momento in cui mi potrai insegnare a vivere da Padre!