Questa sera mentre pensavo ad un caro amico, al telegiornale passava il servizio sulla “Teca Falcone”, ovvero quel manufatto-memoria realizzato per la conservazione e l’esposizione dell’autovettura del giudice Giovanni Falcone, oggetto dell’attentato di Capaci.

Tale auto era chiamata in codice “Quarto Savona Quindici”.

Come sempre succede quando si parla della storia tragica che definisce la vita, ma ancora più la morte dei Giudici Falcone e Borsellino, entrambi emblema di tutti quei cittadini che hanno donato la vita per lo Stato, la Patria e le Istituzioni, anche nel servizio televisivo sopra citato si spendevano calorose e accorate parole di sostegno alle vittime, ai familiari e ai colleghi, armoniosamente miscelate a denunce e proclami di pronto intervento del sistema politico e delle Istituzioni.

Il tritolo non ferma la memoria.

Il Presidente Zingaretti: “La ‘Quarto Savona Quindici’ rappresenta un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie”

Tutti dobbiamo unirci contro la mentalità mafiosa.

Tutti dobbiamo scendere in campo.

Tutti dobbiamo denunciare gli atti mafiosi.

Tutti dobbiamo ribellarci.

Tutti non dobbiamo dimenticare.

Tutti, tutti, tutti, dobbiamo, dobbiamo, dobbiamo.

Stesse frasi, stessa enfasi, stesse facce, stesse promesse che vivo da quel lontano 23 maggio del 1992, episodio che mi spinse ad arruolarmi.

Purtroppo dal 1992 rivivo quotidianamente anche lo stesso vuoto di verità e di concretezza.

In tutti questi anni non ho mai visto veramente i politici, indifferentemente dal colore politico, portare avanti una vera e propria GUERRA alla montagna di merda chiamata mafia.

Tutt’altro, ho vissuto sempre, costantemente, pubblicamente e impunemente una collusione tra politica e mafia.

Di esempi ce ne sarebbe infiniti e da indirizzare ad ogni colore politico, tanto a destra quanto al centro e a sinistra.

Ho visto l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che invece di pubblicare e diffondere i contenuti di intercettazioni legate alla trattativa Stato/mafia, quindi redimere e allontanare ogni sospetto dalla sua persona e dalle Istituzioni, fa una battaglia per far distruggere tutte le prove confermando, quindi, i contenuti deplorevoli e accusatori.

Lo Stato che sostiene di voler distruggere la mafia sigla accordi con la stessa coperto dagli stessi Vertici dello Stato e delle Istituzioni.

Ho sentito Dell’Utri grande amico intimo e fidato di Silvio Berlusconi, ideatore e fondatore di Forza Italia, pluri condannato, latitante, colui che porto il mafioso Mangano nella casa di Berlusconi per sua stessa richiesta, negare in più interviste di conoscere la mafia e perfino rinnegarne l’esistenza, per poi essere condannato proprio perché ritenuto mafioso e amico dei mafiosi.

Si il Dell’Utri Senatore della Repubblica italiana voluto, sorretto e difeso da Berlusconi.

Ho visto Silvio Berlusconi, difensore accalorato del suo “amico fidato” Dell’Utri dalle accuse di essere mafioso, cosa poi conclamata nei tribunali, colui che ospito mafiosi nella sua casa, il Silvio Berlusconi che il Giudice Borsellino aveva indicato come persona vicina alla mafia, il Silvio pluri condannato, e quando assolto è stato solo perché aveva cambiato le leggi in suo favore ma automaticamente a sfavore dei cittadini ( come dichiarato recentemente senza vergogna o filtri dai suo Avvocati Deputati e Senatori), il Silvio ritenuto pedofilo che voleva far cambiare l’età minima per fare sesso con le ragazzine per riuscire a chiudere dei procedimenti contro di lui proprio improntati su tale reato, il Silvio che ha fatto dichiarare nel nostro Parlamento che una prostituta minorenne era la nipote di un capo di Stato straniero solo per non farsi incriminare, il Silvio che in un comizio per racimolare voti promise di dare ai cittadini in caso lo avessero votato la cura per il cancro, e mi limito qui per non scrivere pagine e pagine di oscenità.

Si il Silvio Berlusconi già più volte voluto dai cittadini italiani come Presidente del Consiglio e che, per come stanno andando le cose, sarà nuovamente eletto a furor di popolo.

Ho visto i bravi Renzi, Salvini, Meloni, e tutti gli altri politici ancora adesso in corsa elettorale per le politiche del 4 marzo, dichiarare più volte vicinanza alle vittime della mafia per poi più e più volte fare accordi con Silvio Berlusconi, salendo e scendendo dal suo treno in base la vento del momento.

E a questo punto ho ripensato al mio amico.

Una persona con idee politiche e visione delle cose non completamente in linea con le mie.

Una persona con una cultura di rilievo, una morale e un onore talmente grandi da far impallidire fior fiore di Generali I.S.S.M.I medagliati .

Una persona che seppur distante dal mondo delle divise, delle mostrine e delle medaglie si è messo in gioco con il suo nome, la sua faccia e la sua carriera, al solo fine di difendere delle persone sconosciute ma uguali a lui per un giuramento fatto alla propria Patria, alle Istituzioni e ai cittadini.

Questa persona, questo patriota, questo guerriero, questo amico si chiama Gian Piero Scanu.

Gian Piero Scanu è il Presidente uscente della “Commissione Parlamentare di inchiesta sulle vittime dell’uranio impoverito”.

Ente istituzionale voluto dalle stesse Istituzioni e dal Governo per indagare su un grave problema  vissuto dai militari italiani che si sono visti prima usati, poi distrutti quindi dimenticati dalla Stato.

Il Presidente Scanu, per assolvere a pieno il suo compito, quindi salvaguardare tutti i militari italiani, ha lavorato senza lesinare impegno, fatiche e problemi.

Per cercare le verità e le soluzioni si è dovuto scontrare con tutta la dirigenza delle Forze Armate e con il suo stesso Partito perché gli volevano imporre un freno, un veto, una forzatura finalizzata a non svolgere a pieno il proprio compito, ovvero non tutelare i militari italiani.

Il Presidente Scanu fortunatamente per i militari italiani, non si è lasciato ne ammaliare dalle promesse ne tanto meno si è lasciato intimidire dalle minacce vere e proprie arrivate in maniera più o meno velata.

Scanu pur sapendo che tale suo impegno incentrato sulla lealtà e sull’onestà intellettuale lo avrebbe di certo penalizzato nella sua futura carriera politica, ha deciso di non piegarsi a queste pressioni e a questi comportamenti mafiosi vissuti ormai quotidianamente, al solo fine di garantire onore e dignità alla sua persona, al suo nome, alla Commissione da lui presieduta e a tutti i circa 7000 militari che si sono ammalati in servizio e che aspettano ancora una risposta dallo Stato invece reticente.

Gian Piero Scanu per questa difesa attuata in favore dei militari, per questa sua volontà di non vendersi a compromessi, per questa sua forte volontà a salvaguardare l’onore e la dignità della sua persona e delle Istituzioni rappresentate nel suo ruolo, ha subito l’indecente scelta del proprio partito di non inserirlo nelle liste elettorali.

Era persona non corruttibile, quindi, troppo scomoda e ingestibili, ovvero non parte integrante di questo sistema mafioso che si è consolidato anno dopo anno nelle Istituzioni.

Ora, tornando alla vicenda “Quarto Savona Quindici”, vedendo il servizio al telegiornale ho riflettuto.

Come possiamo riuscire a vincere le mafie e il pensiero mafioso, come possiamo dare fiducia e speranza ai giovani per un futuro più sano e vivibile se le stesse Istituzioni, i politici, parte dei vertici militari perpetrano, incoraggiano, rafforzano al loro interno tali miserabili, deprimenti e deplorevoli comportamenti?

Come può una Istituzione ritenuta sana permettere che un SANO E LEALE servitore dello Stato e dei cittadini venga escluso dalle elezioni solo perché ha fatto il suo lavoro, ovvero a svolto il compito per il quale era stato scelto dalle Stesse?

La mafia ha ormai cambiato stile, vestiti, e impiego.

Ormai si trova nelle istituzioni e cerca con ogni maniera di fermare ed eliminare ogni persona, ogni ostacolo che gli si pone davanti con l’appoggio e l’avallo attivo o omertoso dei politici e di una parte ormai malata delle Istituzioni stesse.

Questa ormai è la lotta vera che un Paese che dice di volersi togliere da questo marciume dovrebbe portare avanti, e invece preferisce omertosamente girarsi dalla parte opposta e mafiosamente azionarsi in favore degli indegni.

Una Patria che per l’ennesima volta ha usato, tradito e gettato un suo uomo non è degna di onore, e di questo la colpa è di tutti noi cittadini che ancora pieghiamo la testa in favore di una contentino o di una promessa che puntualmente la politica ci elargisce, perdendo però di vista la cosa più importante, ovvero la dignità di una vita vissuta pienamente e con onore.

 

Berlusconi questa è l’Italia che vuoi donare ai nostri figli?

Salvini è questa la legalità che vai tanto decantando?

Di Maio questo vuol dire meritocrazia nelle Istituzioni?

Renzi questo hai fatto diventare il Partito Democratico un sistema clientelare, di ruffiani e onerosi?

Gentiloni è questo il succo del tuo Governo per combattere il pensiero mafioso?

Boldrini questa è l’etica, la morale, la lotta per la difesa dei sani diritti da sempre urlata?

Grasso dove sono le tue lotte alla mafia fatte affianco a Falcone e Borsellino?

Presidente Mattarella confidiamo nella forza della guerra alla mafia che la sua storia familiare dovrebbe imporre.

Perché nessuno di voi ha fatto sentire una voce in favore del lavoro svolto dalla commissione Parlamentare d’Inchiesta, ovvero in difesa del Presidente Scanu?

Italiani quando impareremo che la dignità e l’onore non hanno prezzo?

Gian Piero Scanu #nessunorimaneindietro

https://www.vitobiolchini.it/2018/01/18/cotti-e-scanu-fuori-dal-prossimo-parlamento-chi-tocca-le-servitu-militari-muore/

https://www.militariassodipro.org/nel-pd-di-renzi-ce-posto-per-chi-si-e-politicamente-strenuamente-impegnato-per-la-tutela-della-salute-diritti-e-migliori-tutele-per-i-militari-on-giampiero-scanu-presidente-commissione-i/