Socrate nato ad Atene nel 469 a.c. al tempo di Pericle durante i tempi d’oro della città, era figlio di uno scultore e una levatrice.

Cittadino modello, sposato, padre di tre figli, venne perseguitato, condannato a morte con l’accusa di non riconoscere gli Dei tradizionali della città di Atene ma di introdurre nuove divinità.

Accusato di corrompere i giovani insegnando loro a riflettere, pensare, agire confrontare, criticare e quindi disubbidire.

Messo in carcere rifiutò di fuggire e accetto di morire serenamente.

Il suo insegnamento più importante: ”ogni dottrina, notizia, idea deve essere sottoposta a seria riflessione, confronto e critica prima di accettarla e fatta propria”.

Per Socrate la ricerca di verità e libertà si trovano nella capacità di riflessione, e di confronto di idee, fatti e avvenimenti letti usando lo strumento della critica obiettiva, costruttiva, e propositiva. Questo fu l’insegnamento che praticò e offri ai suoi discepoli per aiutarli a raggiungere libertà e felicità.

XXXIII – L’UOMO GIUSTO NON HA NULLA DA TEMERE DALLA MORTE

“E dovete sperare bene anche voi, o giudici, dinanzi alla morte e credere fermamente che a colui che è buono non può accadere nulla di male, nè da vivo nè da morto, e che gli Dei si prenderanno cura della sua sorte.
Quel che a me è avvenuto ora non è stato così per caso, poiché vedo che il morire e l’essere liberato dalle angustie del mondo era per me il meglio. Per questo non mi ha contrariato l’avvertimento divino ed io non sono affatto in collera con quelli che mi hanno votato contro e con i miei accusatori, sebbene costoro non mi avessero votato contro con questa intenzione, ma credendo invece di farmi del male. E in questo essi sono da biasimare.
Tuttavia io li prego ancora di questo: quando i miei figlioli saranno grandi, castigateli, o Ateniesi, tormentateli come io ho tormentato voi se vi sembrano di avere più cura del denaro o d’altro piuttosto che della virtù; e se mostrano di essere qualche cosa senza valere nulla, svergognateli come ho fatto io con voi per ciò che non curano quello che conviene curare e credono di valere quando non valgono nulla. Se farete ciò, avremo avuto da voi ciò che era giusto avere, io e i miei figli.
Ma vedo che è tempo ormai di andar via, io a morire, voi a vivere. Chi di noi avrà sorte migliore, occulto è a ognuno, tranne che a Dio.”

Francesca Fabrizi  #nessunorimaneindietro