Prima di accingerci a visionare l’aspetto psicologico del nostro nuovo rivoluzionario/condottiero/giustiziere Antonio Pappalardo, facciamo un breve riepilogo del suo percorso biografico:

Nome: Antonio
Cognome: Pappalardo
Classe: 1946
Padre: brigadiere dei Carabinieri
Madre: casalinga
Titolo di studi: Dottore in Giurisprudenza
Professione: Militare
E fino a qui niente di strano….
1992: Pappalardo riceve un avviso di garanzia per aver diffamato il comandante generale dell’arma Antonio Viesti (successivamente verrà prima condannato in prima e secondo grado per poi essere assolto in Cassazione);
1992: Viene eletto deputato indipendente nelle liste del Psdi;
1992: Fonda il movimento politico denominato “Solidarietá democratica” con cui si candida per la carica di sindaco per il comune di Pomezia (1993), ma non ottiene la carica
1993: si candida alle comunali di Roma, ottiene percentuali da prefisso telefonico, non riusce nell’impresa…
1994: Ritenta la fortuna provando a sbancare alle elezioni europee con Alleanza Nazionale, indovinate? Fallí anche questa volta
1994: prende coscienza che forse ” non è cosa” e si ritira dalla vita politica, ma non prima di aver accaparrato un vitalizio che tiene ben forte ancor oggi…
2000: Ritorna a far parlare di se a causa di una sua lettera sul riordino delle forze di polizia che gli farà perdere il posto come Comandante del II Reggimento dei CC di Roma;
2008: Antonio tenta di “vincere” la fascia di primo cittadino a Palermo, ma ahimè niente da fare. Ci saranno state ancora congiunture astrali contrarie;
In ultimo oggi è il fondatore del MOVIMENTO LIBERAZIONE ITALIA 🇮🇹
Che carriera !
Quante occasioni mancate (fortunatamente dovremmo aggiungere).
Tutto si può dire di questo soggetto tranne che non persista/perseveri nell’errore, un vero ardito di altri tempi.
Di sicuro da “altri tempi” ha recuperato, alla meno peggio, mimica e cadenza vocale degna di una finestra in Piazza Venezia!

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Normalmente chi non riesce a raggiungere un piccolo successo, non tende ad uno ancora maggiore, ma contrariamente regredisce verso un obiettivo inferiore, per poter ripartire da dove si è “tappato”.
Indiscutibilmente il nostro Antonio non soffre della così detta “sindrome dell’impostore”.
E non vi fate trarre in inganno dal nome.
Tale sindrome viene definita come una “condizione psicologica particolarmente diffusa fra le persone di successo, caratterizzata dall’incapacità di interiorizzare i propri successi e dal terrore persistente di essere esposti in quanto “impostori”.
A dispetto delle dimostrazioni esteriori delle proprie competenze, le persone affette da tale sindrome rimangono convinte di non meritare il successo ottenuto.
Esso viene tipicamente ricondotto a fattori quali la fortuna o il tempismo, oppure ritenuto frutto di un inganno o della sopravvalutazione degli altri”.
Ma ad ogni “ordine” corrisponde un “contrordine”, così come a una “partita” una “contropartita”.
Allora entriamo nel merito.
Cito testualmente:
“la sindrome dell’impostore è in sostanza il contrario dell’effetto Dunning-Kruger, ovvero quel fenomeno per cui le persone incompetenti, proprio in virtù della loro incompetenza, non si accorgono di essere incompetenti.
La traduzione scientifica della beata ignoranza.

È stato scientificamente dimostrato che la maggior parte delle persone con il quoziente intellettivo più basso di chi le circonda, si ritengono in media più intelligenti di quanto siano in realmente, dunque gli studiosi asseriscono che  l’effetto Dunning-Kruger è dovuto all’incapacità di imparare dai propri errori.

Ogni riferimento è puramente casuale…